Monthly Archives: Settembre 2017

Figlio

Due opere…due poesie

A mio figlio

Che il respiro sia tutto
l’ho compreso quando
l’ho diviso con te.

Figlio

Quale futuro?
Quale avvenire?

In questo cielo di
sconforto
anche le stelle
stringono gli occhi
per non vedere.

Chiudili anche tu
figlio.

Inventerò versi
che serbino
per te
un impavido
miraggio.

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Inchiostri migranti

Inchiostri migranti

Un tentativo di ritrovare parole antiche e farne veicolo sonoro di sensazioni e di emozioni…Le parole dimenticate del dialetto restituiscono contenuti ancestrali appartenenti al passato che ci fanno  riscoprire un territorio solo apparentemente sepolto.

Inchiostri migranti,  120 x 84, acrilico, olio  e china su carta, 2015

 

 

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Francesca da Rimini

Francesca da Rimini, 100 x 70, olio china e caffè su carta, 2015

 

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Anima e carne

 

… la felicità!
Una ferita inguaribile.
In Anima e Carne le mie  poesie intonano un canto di congiunzione. Il posto in cui troviamo il centro che mette in accordo le diverse voci del nostro essere, il luogo dove si incontrano i sentimenti, la ragione e la pelle… là abita la felicità, là il miracolo. I linguaggi della ragione e del sentimento hanno moduli spesso distanti fra loro. Se la ragione parla e il cuore sussurra, la pelle grida. Il benessere sta nel trovare quella melodia che sappia coniugare le voci in un unico accordo. La silloge si divide in cinque sezioni. A ciascuna si accompagna un colore che, metaforicamente, rappresenta una condizione emotiva dell’esistenza e della poesia come attraversamento dell’io senza regole prestabilite, quasi fosse un percorso inconsapevole. Sono i colori che veste l’amore in un suo probabile viaggio vitale.

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